Scuro Chiaro

Avete mai notato come un dolcetto o un semplice pacchetto di caramelle possa trasformarsi in un oggetto del desiderio con un semplice scroll su TikTok? È proprio così: le caramelle, in particolare, con la loro capacità di evocare divertimento e nostalgia, stanno conquistando il mondo del cosiddetto “shoppertainment” – quella magica fusione tra e-commerce e intrattenimento che domina la piattaforma.

È proprio qui che i piccoli venditori indipendenti degli Stati Uniti stanno saltando da un trend all’altro con l’agilità di un video virale, cavalcando l’onda delle tendenze e accumulando ordini a ritmo record. TikTok, infatti, non è solo un palcoscenico per balli, meme e challenge, ma anche un vero e proprio termometro dei gusti e delle voglie degli americani – e le caramelle sono protagoniste assolute di questo dolcissimo spettacolo.

Video brevi e accattivanti mostrano appassionati di dolci impegnati in degustazioni o intenti a creare coloratissime “candy salad”. Come accade per gli spettatori al cinema che acquistano snack prima dello spettacolo, TikTok trasforma la semplice esperienza di guardare un video in un invito irresistibile all’acquisto impulsivo di dolciumi.

Con hashtag come #CandyTok, che conta a oggi oltre 196.000 post, la piattaforma ha introdotto il pubblico a prodotti difficilmente reperibili nei negozi tradizionali. Questo universo digitale permette agli utenti di scoprire tendenze e brand di caramelle da tutto il mondo, attirando i più golosi con proposte di alta qualità e ingredienti migliori.

Con la chiusura di molti negozi fisici di dolciumi – ne rimangono appena 3.300 negli Stati Uniti – TikTok si è trasformato in una vera e propria emporio digitale per le caramelle. In questo nuovo panorama, il social non si limita a trasformare il modo in cui le persone acquistano dolciumi: sta anche riscrivendo le regole del settore.

Ma perché proprio TikTok per le caramelle?

Per comprendere perché TikTok si è rivelato così efficace nella vendita di caramelle, bisogna partire da un fatto: le caramelle rappresentano l’acquisto d’impulso per eccellenza. Non a caso, gomme, cioccolatini e snack zuccherati vengono strategicamente posizionati accanto alle casse dei supermercati, dove è più difficile resistere alla tentazione di aggiungere qualcosina alla spesa. Le caramelle sono da sempre legate all’intrattenimento: pensate ai popcorn e ai dolciumi venduti al cinema, o allo zucchero filato alle fiere di paese. E TikTok, che è prima di tutto una piattaforma di intrattenimento, si adatta perfettamente a questo mondo.

Su TikTok, i creatori di contenuti hanno fatto delle caramelle un vero fenomeno culturale. Influencer come @kelsita8, con i suoi 126.500 follower, testano e valutano dolciumi internazionali – dal marzapane tedesco alle caramelle giapponesi Kinjo, fino alle gomme messicane. Anche lifestyle influencer come Abigail Feehley, che vanta oltre 304.000 follower, si sono buttate sul tema: un suo video di 51 secondi dedicato al Dubai Chocolate ha raccolto 990.000 visualizzazioni.

L’autenticità oltre le vendite

Per i grandi produttori come Mondelez (Oreo, Toblerone) o Nestlé (Smarties, Nesquik), TikTok non è solo un canale di vendita, ma anche un banco di prova per scoprire le preferenze dei consumatori in tempo reale. È un ottimo strumento per capire cosa cercano le persone e quali sapori sono popolari. Al contempo, le piccole imprese, invece, riescono a intercettare una tendenza, creare una loro versione e lanciarla in pochi giorni o settimane, cosa che per i colossi potrebbero servire anni per approvare un prodotto. Questa agilità consente di anticipare le esigenze dei consumatori e cavalcare l’onda delle tendenze virali.

Le caramelle svedesi, ad esempio, sono diventate virali dopo che la marketer Marygrace Graves ha filmato se stessa mentre si godeva un mix di dolci nel negozio BonBon a Brooklyn. Questo passatempo, popolare nel nord Europa ma poco conosciuto negli Stati Uniti, ha scatenato un boom per prodotti come i teschi di zucchero filato scandinavi, i Bubs (caramelle morbide al gusto di pera) e i lecca-lecca alla cola acida. La domanda è stata così alta da mettere sotto pressione le catene di approvvigionamento globali, con code che si snodavano intorno all’edificio del negozio e la necessità di assumere un “buttafuori delle caramelle”.

Qui si interseca una curiosità su una tradizione svedese, la “Giornata delle Caramelle” – Lördagsgodis. In realtà, non è esattamente una giornata speciale con una data fissa. Piuttosto, è un’abitudine settimanale che risale a decenni fa, legata a un fenomeno culturale. La pratica risale agli anni ’50 e ’60, quando i dentisti e le autorità sanitarie svedesi suggerirono alle famiglie di limitare il consumo di dolci a un giorno della settimana per prevenire problemi dentali, come la carie. Si decise che il sabato sarebbe stato il giorno designato per indulgere nei dolciumi. Da allora, il Lördagsgodis è diventato un rituale settimanale.

Ogni sabato, molte famiglie svedesi (soprattutto con bambini) acquistano caramelle sfuse, spesso disponibili in grandi quantità nei supermercati o nei negozi specializzati. Le caramelle sono vendute in modalità self-service, con ogni persona che può scegliere le proprie preferite tra centinaia di tipi: cioccolatini, liquirizie, gomme da masticare, gelatine. E così, la Giornata delle Caramelle è diventata simbolo di moderazione e celebrazione. Si tratta di un modo per godersi un piacere con equilibrio.

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