Potremmo liquidare la domanda rispondendo che si tratta, in fin dei conti, di una strategia di marketing di lunga data che fa leva sui nostri trigger psicologici, solleticando il nostro desiderio di esclusività e di una comunità di nicchia. Ma non sarebbe abbastanza esauriente, perché il fenomeno è un po’ più complesso.
Le edizioni limitate non sono un’invenzione degli ultimi anni. Inizialmente il modello era riservato a opere d’arte prodotte in pochi esemplari. Poi, al cibo e al bere. E così via per tutti gli altri settori. In fondo, il fascino delle edizioni limitate va oltre l’oggetto in sé. Comunemente chiamate “drop”, le edizioni speciali si sono trasformate in eventi attesissimi, capaci di generare una grande attività promozionale e un’euforia attorno a loro. Basti pensare alla collaborazione del 2022 tra Swatch e Omega, che ha lanciato la collezione MoonSwatch, creando file notturne in ogni parte del mondo.
L’aspetto più rilevante dei drop è la capacità di creare un senso di urgenza e scarsità, che spinge le persone ad affrettarsi per assicurarsi il prodotto desiderato prima che scompaia dal mercato. Come in una comunità devota, i clienti fanno di tutto per essere all’avanguardia della tendenza. Tuttavia, ciò che rende questi drop particolarmente affascinanti non sono solo i dettagli logistici, ma l’impatto psicologico che hanno sugli individui.
Il ruolo determinante della FOMO
Il desiderio di ottenere prodotti in edizione limitata non riguarda solo il possesso di un oggetto raro, ma anche l’esperienza emotiva che ne deriva. Un fattore determinante è la paura di perdere un’opportunità (ovvero la cosiddetta Fear of Missing Out, la FOMO), che spinge molte persone ad acquistare rapidamente per non sentirsi escluse. Sembra che circa il 60% dei consumatori effettui acquisti proprio a causa del FOMO, spesso entro le ventiquattro ore. La scarsità di tempo disponibile per acquistare un prodotto esclusivo fa leva sull’acquisto impulsivo. Il piacere derivante dall’ottenere un prodotto molto desiderato va oltre il semplice possesso materiale. Programmi come il Nike Membership sfruttano perfettamente il meccanismo, offrendo un accesso anticipato a prodotti esclusivi e sconti. Tutto ciò fa sì che le persone non abbiamo la sensazione di essere esclusi.
Il desiderio di far parte di una nicchia
Le generazioni più giovani siano particolarmente inclini a utilizzare il lusso non solo come simbolo di ricchezza o status, ma anche come mezzo per sentirsi bene con se stessi e per possedere prodotti con cui sentono di poter creare un legame personale. Infatti, oltre la metà degli Z e degli Y si definiscono “spenditori emotivi“. Un esempio emblematico del fenomeno è il marchio di abbigliamento americano Supreme, che ha costruito la propria identità sull’offerta di articoli a disponibilità limitata e esclusiva. Supreme, che vende oggetti di ogni tipo riesce a esaurire i suoi prodotti in tempi brevissimi, tra i 69 e 82 secondi.
Il sottile equilibrio tra nostalgia e novità
Spesso capita che le edizioni limitate prevedano l’inserimento di elementi giocosi che richiamano un trend culturale noto come kidulting, che vede gli adulti riscoprire il piacere del gioco e della nostalgia. Un esempio di questa strategia è la collaborazione tra McDonald’s e Crocs, che ha presentato una serie di ciabattone e sandali in edizione limitata con mascotte iconiche. Al contempo, Coca-Cola dal 2022 ha lanciato una serie di nuove creazioni, come K-Wave, ispirata al K-Pop, e Happy Tears, con un gusto floreale. Recentemente, l’azienda ha presentato la Y3000, una bibita in edizione limitata sviluppata con l’intelligenza artificiale, offrendo così ai consumatori uno sguardo sul futuro del brand.