Scuro Chiaro

Il futuro è lì… che ci guarda indietro.
Cercando di dare un senso alla finzione
che saremo diventati.
— William Gibson

Come dice lo scrittore di fantascienza William Gibson, il futuro potrebbe già esistere, ma per riuscire a vederlo abbiamo bisogno degli strumenti e degli approcci giusti. Oggi qui a BUNS proviamo a mettere a fuoco le tecniche e le metodologie essenziali per costruire previsioni efficaci. Tuttavia, è importante comprendere che esistono molti modi diversi per affrontare questo processo, inclusi metodi meno conosciuti ma altrettanto validi, che possono portare alla creazione di scenari futuri immaginativi, ispiratori, concreti e coinvolgenti.

Tra gli strumenti più utili, possiamo trovare:

  • Riconoscimento dei pattern: un metodo usato dall’intelligenza artificiale e dai team di esperti per identificare e riconoscere schemi nascosti negli scambi sociali e culturali. Questi pattern possono offrire insight preziosi sul comportamento futuro di persone e mercati.
  • Previsione strategica (che in inglese prende il nome di Strategic Foresight): una disciplina che impiega una gamma di competenze quantitative, qualitative e intuitive per mappare le numerose possibilità che il futuro può contenere. È un approccio ampio e adattabile che mira a esplorare la complessità e l’incertezza.
  • Studi sul futuro (ovvero i cosiddetti Futures Studies): un insieme di competenze, metodologie e processi teorici utilizzati per codificare, contestualizzare e tracciare i molteplici scenari futuri. Gli studi sul futuro richiedono un lavoro analitico approfondito che cerca di combinare le tendenze con la teoria per dare vita a visioni sostenibili e coerenti.
  • Pianificazione degli scenari: un approccio strutturato e multi-fase adottato da organizzazioni globali per organizzare, esplorare e definire come si svilupperanno potenziali scenari entro un arco di tempo prestabilito. Questa metodologia consente di sviluppare storie dettagliate su possibili futuri e di prepararsi strategicamente.
  • Backcasting: una tecnica in cui gli esperti partono da un punto nel futuro e lavorano a ritroso per individuare i passaggi necessari per arrivarci. Questa pratica è utile per immaginare una meta desiderata e pianificare le azioni necessarie per raggiungerla. Ne abbiamo parlato qui.
  • Imagineering: una tecnica che si avvale di testi pubblicati (fantasy, fantascienza, steampunk e così via – ricordate qui?), trascrizioni, giochi di ruolo ed elementi di pianificazione degli scenari per “immaginare” un futuro specifico in modo immersivo e sperimentale.
  • Superforecasting: combina il pensiero collettivo (crowd-sourcing), la ricerca su fonti aperte (desk research), la teoria delle reti e le abilità intuitive degli esperti per effettuare previsioni accurate e strategiche su eventi futuri specifici. Questo metodo richiede un continuo aggiornamento delle informazioni e si basa sull’aggregazione delle intuizioni collettive.

Esistono anche artisti, designer e progettisti come Elliott P. Montgomery che costruiscono oggetti provenienti da futuri possibili. Questi artefatti sfidano le persone a riflettere su come questi oggetti potrebbero essere nati, costituendo una modalità creativa e tangibile di pensare al futuro.

Per comprendere questo ampio campo di studi sulla previsione e sui futuri possibili, è essenziale capire come e perché questi approcci differiscono. Alcuni, come la pianificazione degli scenari, la previsione intuitiva e alcuni aspetti degli studi sul futuro, si basano su ciò che l’economista comportamentale Daniel Kahneman definisce il sistema cognitivo di tipo 1: un approccio rapido, intuitivo ed emotivo. Altre metodologie, come la previsione delle tendenze, la previsione strategica e il riconoscimento dei pattern, tendono a inclinarsi verso un pensiero di tipo 2, più lento, razionale e logico.

Nella pratica, però, viene utilizzato – e sempre più necessario – un approccio più integrato, un sistema completo che unisca entrambi i tipi di pensiero per affrontare le grandi questioni del futuro. Allo stesso modo, mentre chi si concentra sulla previsione dei futuri attraverso gli studi sul futuro o la pianificazione degli scenari discute del futuro in termini di “possibilità”, “plausibilità”, “probabilità” e “esiti preferibili”, i previsori di tendenze, i praticanti della previsione strategica e coloro che usano intelligenza artificiale o algoritmi predittivi tendono a vedere il futuro con maggiore pragmatismo. Credono che l’enfasi sui dati – sul riconoscimento dei pattern, sul monitoraggio delle anomalie e sull’uso delle tendenze – permetta loro di essere meno speculativi e più anticipatori nelle loro esplorazioni e previsioni.

I superforecaster portano questo processo un passo avanti, arricchendo la loro conoscenza con approfondimenti di esperti e analisi intersettoriale che vengono aggiornati costantemente. Significa che le loro previsioni cambiano nel tempo e vengono aggregate con quelle di altri esperti per sviluppare una “super-previsione” complessiva, un termine coniato da Philip E. Tetlock.

Ogni metodo ha qualcosa da insegnarci e tutti questi approcci sono ugualmente validi di fronte all’inevitabile incertezza del futuro. Tuttavia, tutti sono anche influenzati e “contaminati” da un impulso a seguire le tendenze, che porta spesso a credere in un futuro specifico, anche se inizialmente può sembrare lontano o persino improbabile.

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