Umano Digitale: tra pollici opponibili e gesti sugli schermi

Nel corso dei secoli, l’osservazione diretta di gesti, pratiche e comportamenti ha permesso all’antropologia di capire il mondo delle interazioni umane nei gruppi sociali di riferimento. Oggi, il digitale ha allargato il territorio in cui le persone vivono il loro quotidiano: nelle community online si comportano e si esprimono con specificità che meritano di essere osservate e interpretate.

Nei cinque episodi del podcast Umano digitale. Come esplorare il mondo senza uscire dalla Rete, viene raccontata come questa disciplina contaminata osservi la relazione tra digitale e persone. Ci saranno nonna Irma e la sua personale definizione di smartphone, il Covid-19 e la parola “hacker” associata ai maniaci delle pulizie. Ma anche di Erodoto come primo etnografo della storia, il pupazzo Furby, il robot Emiglio, l’aspirapolvere Roomba e Amazon Echo, la sostenibilità raccontata da quegli hashtag che sono manifesti per la Generazione Z.

Ebbene, oggi è il grande giorno,
il nostro podcast è in Rete!

* Registrato da casa causa Covid: umano e digitale fino in fondo!

Grazie a Storie avvolgibili.
Per la produzione, la passione e la pazienza
dello sviluppo a distanza, in piena pandemia.

L’ombrello che accoglie la mappatura di small data in Rete (e il tema della nostra serie Umano Digitale) è l’antropologia digitale, una disciplina florente e sta dando via a una nuova generazione di ricercatori online che studiano come le persone usano e danno senso alle tecnologie. Con l’aiuto del metodo di ricerca etnografica, infatti, viene studiato il nostro rapporto sia con gli strumenti che abbiamo attorno (smartphone, computer, tracker al polso) che con le piattaforme di conversazione online (social media, app mobile, forum, community).

Iniziamo la nostra serie con i gesti fisici che facciamo sul digitale. Pensateci, accade in ogni momento, proprio grazie ai pollici opponibili. E così, con swipe, tap, zoom e scroll, lasciamo small data in Rete da quando ci svegliamo a quando andiamo a dormire, in modo più o meno consapevole, più o meno visibile. Spegniamo la sveglia del nostro smartphone, diamo una veloce occhiata alle notifiche, e alle e-mail accumulate nella notte.

Poi sfogliamo le notizie, scorriamo il nostro feed, e magari cerchiamo su Google il sogno che è riaffiorato alla mente mentre facevamo colazione. E così via, per tutto il giorno – a lavoro, in pausa pranzo, all’aperitivo con gli amici – fino a sera, quando consultiamo la guida online dei programmi tv o andiamo a caccia di un film su Netflix, per poi dare un’ultima occhiata agli aggiornamenti social prima di chiudere gli occhi.

Per ascoltare il primo episodio,
basta un click sul camaleonte qui sotto,
oppure direttamente su Spotify o Spreaker.

Alice Avallone (Asti, 1984) insegna alla Scuola Holden e fa ricerca con l’etnografia digitale per le aziende. Da anni, infatti, unisce scienze sociali e ricerca in Rete per comprendere le relazioni umane online: codici, comportamenti, linguaggi. In passato ha scritto una guida di viaggio con la rivista Nuok (Bur), il manuale Strategia Digitale (Apogeo), e ha curato il libro Come diventare scrittore di viaggio (Lonely Planet). Per Franco Cesati Editore ha pubblicato il saggio People Watching in Rete. Ricercare, osservare, descrivere con l’etnografia digitale e il manuale di scrittura per il turismo Immaginari per viaggiatori. A inizio 2021 è tornata in libreria con #Datastories. Seguire le impronte umane sul digitale per la collana Tracce di Hoepli.