Opening Doors 2021 alla Scuola Holden: 5 progetti per la Rete

Anche quest’anno, eccoci alla Scuola Holden per l’evento di fine biennio, Opening Doors – l’evento pensato per professionisti che lavorano nell’editoria o in azienda, che si occupano di produzioni TV, di cinema, di informazione, e che lavorano in tutte le realtà che hanno bisogno di idee e di storie. Ogni giornata è dedicata a un’area diversa del mondo della narrazione; il 10 giugno è stata la giornata dedicata ai progetti per brand, web e mondo della comunicazione.

Vi presentiamo qui le 5 idee digital che più ci hanno conquistato.

The Missing Generation

di Simone Aragona e Ottavia Guidarini

Il sogno è allargare le conversazioni digitali a coloro che ne sono esclusi. Il lancio di questa campagna sociale è affidato a un Alternate Reality Game (ARG) su Instagram e Facebook.

Protagonista è la Missing Generation: una banda di anziani, “evasi” per protesta da una casa di riposo. I digitalizzati saranno chiamati a costruire una mappa digitale a partire da vere richieste, raccolte tramite interviste agli anziani dell’UniTre di Grugliasco. Saranno ricompensati con pillole di saggezza, anch’esse ricavate dalle interviste.

L’ARG culminerà con l’invito all’evento finale per gli utenti più attivi. L’obiettivo sarà progettare strumenti utili allo scambio intergenerazionale online.

Centennial

di Clarissa Ciano

Non cambierà mai nulla. C’è chi preferisce lamentarsi e chi agisce per cambiare le cose. La Generazione Z è composta da giovani che hanno un’idea del futuro ben precisa. Centennial è un progetto giornalistico che raccoglie le voci di giovani visionari e le amplifica attraverso tre canali: Medium, Instagram e Twitch. La pubblicazione Medium racconta, con interviste e ritratti, la storia di attivisti provenienti da tutto il mondo.

Per parlare di rivoluzioni, però, bisogna utilizzare la stessa lingua per potersi capire. Allora Centennial diventa un account su Instagram che spiega i modi di dire della Generazione Z che diventano i titoli degli articoli su Medium. Per capire il cambiamento che i Centennial, altro modo con cui viene chiamata la Generazione Z, stanno portando avanti occorre usare i loro stessi strumenti. Così le voci del cambiamento risuonano su Twitch con delle live stream ad attivisti del torinese. L’obiettivo di Centennial è stimolare un dibattito costruttivo e un momento di scambio in cui chiunque possa esporre la propria visione.

Perché tutto può cambiare.

Fuoriluogo

di Laura Izzo

C’è chi ha scelto di vivere in un van, chi su una barca a vela, chi in comunità o nei borghi alpini. Fuoriluogo è un progetto editoriale che racconta gli stili di abitazione alternativi. Attraverso diversi canali digitali racconta queste storie – c’è la pagina Instagram, una newsletter settimanale e una mappa di geolocalizzazione.

Oltre a una parte narrativa, dedicata a storie e interviste, Fuoriluogo si propone di fornire consigli pratici per chi ha il desiderio di cambiare vita e abitazione. Come camperizzare il proprio mezzo, feedback su quali luoghi sono più adatti a uno stile di abitazione o a un altro, e avvisi sui bandi comunali attivi per le proposte di Cohousing.

Il progetto si propone di uscire fuori dal mondo digitale con la creazione di un piccolo minimondo, realizzabile con un dowloadable stampabile, con l’intento di essere ritagliato e utilizzato come base per la creazione del proprio personale fuoriluogo. Per trovare il proprio posto a volte bisogna uscire dagli schemi – Fuoriluogo si propone di raccontare chi l’ha fatto e ispirare chi ancora non sa come.

Trashcurato

di Antonella Raso e Mattia Tresoldi

Che cosa pensiamo quando guardiamo un programma considerato trash o incappiamo in un post sul personaggio trash del momento? Perlopiù sentimenti contrastanti, che oscillano tra il fastidio e il non riuscire a smettere di scrollare la pagina.

Trashcurato è un progetto editoriale che ha l’obiettivo di farci capire come il trash agisce su di noi: perché ci viene così spontaneo condividerlo e replicarlo, cosa ci può dire in più del paese in cui viviamo, della nostra società, perché ci sentiamo più vicini o distanti ad alcuni personaggi. Nasce su Instagram, si espande su Medium e si presta ad essere adattato a format di tipo televisivo o radiofonico.

Fidatevi, tutto questo trash vi sarà utile.

CHUANGYI

di Luisa Zhou

Molti italiani di origine cinese non hanno vissuto sulla propria pelle la migrazione dei genitori, ma hanno in qualche modo subito gli stessi imperativi: impara un mestiere “pratico”, apri la tua attività, arricchisciti e sposati. Sembra che la strada verso il successo sia una e una sola, ma negli ultimi tempi qualcosa è cambiato, dando forma a una narrazione diversa. C’è chi ha fatto della creatività la propria professione, per esempio.

CHUANGYI (creatività) nasce dall’esigenza di raccontare un’alternativa. È un podcast che mira a dare spazio e voce ai creativi sinoitaliani, alla scoperta di una generazione di artisti, graphic designer, scrittori, content creator. La serie si struttura in otto episodi, di venti minuti ciascuno: interviste che esplorano i vissuti personali e i percorsi creativi di chi ha voluto superare il detto “con la creatività non si mangia”. Ma è davvero così?

Alice Avallone (Asti, 1984) insegna alla Scuola Holden e fa ricerca con l’etnografia digitale per le aziende. Da anni, infatti, unisce scienze sociali e ricerca in Rete per comprendere le relazioni umane online: codici, comportamenti, linguaggi. In passato ha scritto una guida di viaggio con la rivista Nuok (Bur), il manuale Strategia Digitale (Apogeo), e ha curato il libro Come diventare scrittore di viaggio (Lonely Planet). Per Franco Cesati Editore ha pubblicato il saggio People Watching in Rete. Ricercare, osservare, descrivere con l’etnografia digitale e il manuale di scrittura per il turismo Immaginari per viaggiatori. A inizio 2021 è tornata in libreria con #Datastories. Seguire le impronte umane sul digitale per la collana Tracce di Hoepli.