Forward for Kids: spiegare la sanità e la pandemia agli Alpha

Che cosa è una pandemia? Cosa possiamo fare noi? Quando finirà?

Oggi più che mai è fondamentale il coinvolgimento precoce dei bambini sui temi di salute. Così alla fine del 2020 all’interno del progetto Forward è nato Forward for Kids. Il primo numero – ricco di giochi e illustrazioni – racconta la pandemia di Covid-19 ai bambini, provando a rispondere alle loro domande. Ne abbiamo parlato con Rebecca De Fiore, web & social media editor Il Pensiero Scientifico Editore e redattrice di Forward for Kids. Buona lettura!

Finalmente, una rivista che possa parlare di sanità ai bambini della scuola elementare. Come nasce questo progetto? Quali energie unisce?

L’idea di fare una rivista che potesse parlare di sanità ai bambini è nata nell’ambito del progetto Forward. Si tratta di un progetto voluto dalla Regione Lazio – e curato dal Dipartimento di Epidemiologia della Regione e dalla casa editrice Il Pensiero Scientifico Editore – per riflettere e approfondire non tanto ciò che è attuale oggi, ma quello che lo diventerà nel prossimo futuro nell’ambito del settore sanitario. Dopo un anno difficile, però, in cui in pochi hanno pensato o parlato ai bambini, abbiamo deciso di fare un numero speciale che raccontasse proprio a loro la pandemia di Covid-19. Come ha scritto Paolo Rumiz, infatti, “ai bambini bisogna parlare. Se non fanno domande a noi, se le fanno da soli”.

Il primo numero è stato dedicato alla Covid-19: quali sono i passaggi più delicati da spiegare ai bambini oggi? Cosa possono fare i genitori?

Nella costruzione del numero, siamo partiti dall’ascolto delle domande fatte direttamente dai bambini ai genitori. I bambini hanno domande estremamente pratiche e precise. Per questo nel numero abbiamo cercato di rispondere ad alcune domande concrete, che servissero da spunto per spiegare alcuni meccanismi di trasmissione o di circolazione del virus: perché non posso organizzare la mia festa di compleanno? Oppure, cosa posso fare in casa? A una delle domande che fanno più spesso, però, è molto difficile rispondere: quando finisce la pandemia? Un consiglio che diamo ai genitori, quindi, è che a volte si può dire “non lo sappiamo”, spiegando come mai. L’importante è rassicurarli che è normale sentirsi spaventati, frustati, annoiati, e non colpevolizzarli per questo. Anche ricordargli che non sono soli in questa situazione, e che anche gli amici, i genitori, i nonni, la loro dottoressa non possono fare molte cose che vorrebbero, è utile.

Quali sono i tratti distintivi del vostro pubblico di lettori, la cosiddetta Gen Alpha? Che esperienze di letture e apprendimento cercano?

Per rispondere a questa domanda dobbiamo tenere presente che la Gen Alpha è cresciuta circondata dalla tecnologia e dai dispositivi digitali. La pagina scritta, quindi, deve fare i conti con un concorrente difficile da battere che è il video in ogni forma sia stato prodotto. Oggi i video su YouTube per bambini soddisfano qualsiasi loro curiosità. Non è un caso che oggi i testi di molti libri per bambini siano pieni di onomatopeiche, di titoli in rilievo, di font che cambiano nel corso della pagina. In qualche modo ricordano un po’ la messaggistica, l’utilizzo del testo che si fa in altre forme di comunicazione, con emoticon e non solo.

Per facilitare ulteriormente la lettura abbiamo scelto un font ad alta leggibilità, comprensibile anche per i bambini dislessici. Ancora, proprio per il continuo riferimento ai video, nella comunicazione con i bambini le immagini devono avere un peso ancora maggiore di un tempo. In generale, però, credo che per avvicinare i bambini alla lettura fin da piccoli c’è una strategia che non fallisce mai, a prescindere dalla generazione: la lettura ad alta voce, che genitori, nonni, insegnanti possono proporre anche a chi sa già leggere in autonomia, come momento di condivisione.

La rivista contiene anche molte attività curiose e pratiche. Che ruolo ha il gioco all’intorno del vostro progetto editoriale?

Anche il gioco si inserisce nel discorso che facevamo prima, sull’importanza di tenere viva l’attenzione dei bambini spezzando la monotonia della “classica” lettura. Un conto è leggere che devi lavare mani o indossare la mascherina, un altro è impararlo facendo il gioco dell’oca.

Domanda di rito: quali sono i numeri futuri in cantiere?

Forward for Kids è stata distribuita in diversi ospedali pediatrici ma è arrivata anche negli ambulatori medici e nelle scuole, raccogliendo grande interesse e mostrando come sia importante parlare di sanità ai bambini fin da piccoli. Per questo, e per non deludere i nostri piccoli lettori, abbiamo deciso di dar vita a un secondo numero, che sarà distribuito dopo l’estate. Abbiamo diversi argomenti di cui ci piacerebbe parlare, ma pensiamo di dedicare le prossime pagine a un argomento di cui in pochi parlano con i bambini: come sapere se una cura funziona. Per scoprire come lo affronteremo, non resta che seguirci!

Per ricevere una copia della rivista basta scrivere a forward4kids@recentiprogressi.it

Total
0
Shares
Previous Article

Perché il format audio e l'oralità stanno tornando così in auge

Next Article

Opening Doors 2021 alla Scuola Holden: 5 progetti per la Rete

Related Posts