Coronavirus: 4 identità culturali dei complottisti su Twitter

Che cosa spinge le persone a diventare complottiste? Perché l’emergenza Coronavirus ha amplificato questo fenomeno in Italia? Quali sono le teorie più accreditate per l’epidemia?

Abbiamo monitorato Twitter dal 26 febbraio a oggi 8 marzo e abbiamo finalmente mappato quattro identità culturali principali: l’anti-juventino, quello di “e allora il PD?”, il no-vax silente e il campione di Risiko.

Dopodiché, abbiamo chiesto un commento a Paolo Borraccetti, autore produttore e regista, da sempre appassionato di complotti – ha pure scritto una serie TV sul tema che, guarda caso, non è ancora stata prodotta. Ah! I tweet riportati sono reali, ma abbiamo omesso gli autori per non attirare su di loro troppa attenzione. E non disturbare più di tanto i Poteri Forti.

Si scherza, ma seriamente. Buona lettura.

L’anti-juventino

Nemico numero uno: Andrea Agnelli

“Incredibile l’inventiva nell’usare il coronavirus per fare merdate per favorire la juve. Sciacalli come stile di vita.”

“mi aspetto che qualcuno chieda a Sarri se in quanto dipendente della Juve si sente in colpa per l’epidemia di coronavirus causata dall’arrivismo di Andrea Agnelli”

“Il campionato per  me salta. È colpa della Juve e daranno colpa all’Inter. Imprevedibile dire cosa può succedere col coronavirus ma ora non hai nessuna slot libera”

“Comunque tutto questo mi conferma il sospetto che avevo… anche il coronavirus e’ colpa della Juve! L’avrà diffuso per rubare anche quest’anno… stava per farsi un danno giocando senza tifosi ma poi ha rubato di nuovo.. e chi è terzo non può arrivare primo.. ladri sempre..”

“Perché comandano sempre questi gobbi di merda”

[disclaimer: il nostro commentatore esperto di complottismo è juventino]

PB: È colpa della Juve, sempre. Ma c’è da spiegare? È ovvio. A prescindere da fatti e misfatti bianconeri, la Juve è il nemico perfetto, il Lex Luthor, racchiude in sé una quantità di elementi meravigliosi per il complottista calcistico: proprietari ricchi, con una famiglia che ha sempre fatto affari ovunque anche a spese dello Stato, con la capacità di dire le cose sbagliate al momento sbagliato e come se non bastasse, non proprio simpatici (aggiungo anche che per qualche frangia conta pure la componente ebrea…).

Se questo lo applichiamo all’ambiente più irrazionale che esiste, cioè quello del calcio professionistico, la ricetta è perfetta. È sempre il nemico invincibile, che però rende noi che ci opponiamo dei valorosi eroi, anche se ovviamente perdenti. Perché l’epica dello sconfitto che subisce poteri occulti più grandi di lui è un tratto caratteristico del complottismo. Anche se sconfitti, si ha comunque dignità nell’alzare la voce e svelare le malefatte altrui. Abbiamo così sempre un alibi per poter pensare: io avrei voluto vincere, ma non me lo hanno fatto fare. Che ricorda un po’ il mantra che tutti abbiamo ripetuto da giovani “il prof ce l’aveva con me”. Talvolta era vero, ma a forza di ripeterlo, nessuno ci credeva. Il complottismo anti-Juve è così…

Quello di “E allora il PD?”

Nemico numero uno: Governo Conte

“Non credo più alle favole, al caso e all’incompetenza. Questo governo sta eseguendo ordini. Sono teleguidati. Non sono errori di comunicazione.”

“Conte aveva bisogno di una pandemia per arrivare ai pieni poteri, sospendere la democrazia e schierare forze dell’ordine per le strade come da società latine sudamericane sotto le peggiori dittature neoliberiste.”

“Il coronavirus è un complotto per non parlare di Bibbiano”

“Mi pare ovvio che il #coronavirus sia un complotto dei parlamentari italiani per non farsi ‘tagliare’ col referendum.”

PB: Da qualche anno la paranoia si è impossessata della politica italiana. Di trame oscure nella nostra storia ne abbiamo avuto a bizzeffe, ma la paranoia per decenni è stata inaspettatamente contenuta. Poi, la polemica è schizzata alle stelle. Su tutto. Per dire, c’è stata una polemica sui sacchetti per la verdura che pareva avvantaggiassero la cugina di Renzi. L’intero arco costituzionale italiano ormai ragiona non in base alla Costituzione, ma in base alla canzone di Elio “Mio cugggino”.

Odio per i politici + odio per i giornalisti è un mix straordinario. A volte possiamo inserire nell’equazione altre categorie utili, tipo i servizi deviati o i magistrati. In tutto questo, i protagonisti della politica – nella lettura complottista – si muovono sulla scena come dei robot, la loro umanità è azzerata. E Conte è il bersaglio perfetto, perché capire che cosa pensa VERAMENTE è obiettivamente difficile. E quindi poter rivelare alle masse le trame oscure sconosciute, è troppo seducente. È una questione di auto-importanza. Possiamo rivelare al mondo quanto noi siamo in grado di intuire come funziona il mondo. Tutti lo abbiamo fatto almeno una volta, e tutti abbiamo un amico che lo fa sempre.

Se il complottista fallisce quando messo davanti all’onere della prova, la sua strategia è solo una: il complotto è in realtà sempre più grande. Quando una tesi viene confutata, infatti, l’importante è rilanciare, rilanciare sempre. Poco importa se spesso ci comportiamo come quando, al volante di un’auto, abbiamo un angolo cieco. Quello che conta è rispondere: E allora il PD? (NB: o qualsiasi altro partito).

Il no-vax silente

Nemico numero uno: Roberto Burioni

“Tra qualche anno capiremo veramente la verità su questo fasullo coronavirus.. Semplicemente un caloroso grazie a quelli che comandano l’italia.. Un complotto e basta! In italia muoiono ogni anno tantissime vittime per influenze.. Diamoci una svegliata va!!!”

“Il #vaccino dell’influenza ti rende più esposto al #coronavirus”

“Con questa malattia del coronavirus inventata dalla Massoneria ci stiamo facendo prendere per i fondelli dalle case farmaceutiche che tra poco venderanno fiale di acqua tiepida spacciandola per Medina miracolosa”

“Facciamo una fantasiosa ipotesi: che quest’anno l’influenza non sia stata particolarmente virulenta, che il vaccino del coronavirus sia pronto, che dopo mesi di paura si metta sul mercato il vaccino, ma quanto brinderanno le case farmaceutiche?”

PB: Come dice Rob Brotherton nel suo saggio Menti sospettose, “i teorici del complotto dimostrano un indiscutibile talento nell’intrecciare in un unico arazzo variopinto, molteplici eventi apparentemente non correlati”. È questo il dominio preferito dei no-vax e in generale di tutti i nemici della ricerca e sperimentazione medica. I gradi di separazione che portano ad una generica accusa alla Monsanto ormai sono sempre più ridotti. E quindi Burioni e la sua arroganza sono un nemico perfetto, così come l’accusa di profitto personale. E nemmeno il comunicato della multinazionale dell’omeopatia Boiron che raccomanda di non usare i suoi prodotti per curare il coronavirus, può servire a calmarli.

Tutto ciò che rientra nella categoria Big Pharma è il nemico perfetto perché è un nemico senza volto che ha effettivamente combinato qualche casino in giro per il mondo. Perché il complottismo nasce dal fatto che i complotti esistono effettivamente. In fondo, questa polemica sulle cure è come il grigio, sta bene con tutto. Hai voglia a convincere tua madre del contrario. E quindi il consiglio per una discussione con i no-vax è: non discutere. Non c’è niente di più bello di buttarla in vacca.

Il campione di Risiko

Nemico numero uno: EU (e resto del mondo)

“I rapporti deteriorati tra USA e Cina hanno dato sbocco a una origine del COVID19 in laboratorio, minando gli sforzi globali per affrontare la diffusione del patogeno. Per settimane la Cina ha ignorato le offerte di aiuto USA per controllo/prevenzione malattie.”

“Ringraziamo tutti la Cina per le mascherine e per aver prodotto in laboratorio il coronavirus… adesso dopo le mascherine aspettiamo ci risarciscano con qualche miliardo di euro per i danni (ed i morti) che il loro esperimento ci ha procurato”

“Questo è ciò che si dice nei TG, d’altronde su questo coronavirus se ne sentono tante.. Tranne che potrebbe essere «uscito» da un laboratorio in Cina sotto egida ONU e poi subdolamente messo in circolazione svariati giorni prima dal procurato «allarme».”

“Io ho saputo che in Cina questo virus lo stavano trattando dentro un laboratorio in Wuhan… Poi ci è stato un incidente e questo CORONAVIRUS dalla Cina si è diffuso in tutto il mondo scatenando il caos più totale…”

“Guarda oggi una signora in pullman mentre parlava al telefono ha urlato che il coronavirus non esiste ed è un complotto inventato dai governi per mettere in ginocchio l’economia.”

PB: Le geopolitica è il campo da gioco principe dei complottisti, il Maracanà delle cospirazioni nel XXI secolo. Perché non c’è niente di più facile nell’ideare connessioni tra fatti paesi e persone che il il lettore/ascoltatore non ha mai sentito nominare, ma che risultano molto seducenti. L’importante è poter infilare dentro qualche bordata all’Europa, al generico neoliberismo e infilare dentro la parola ‘Mossad’. Se io fossi un agente del Mossad ne sarei fierissimo… e chi lo dice che io non lo sia?

 [Fonti consigliate per approfondire: la pagina Facebook di Alessandro Di Battista]

Come sempre, le teorie del complotto abbondano dove i complotti sono realmente avvenuti, e quindi basta un’occhiata ai dittatori in giro per il mondo per rendersene conto, oppure alla storia del Sudamerica negli anni ’70… Ma l’analista geopolitico da tastiera è convinto di saper studiare i flussi migratori guardando le mappe della marina, come nessuno gli sta veramente dicendo (alla Luca Donadel), e forse ignora come questi fenomeni siano il frutto di movimenti storici profondi e complessi. Nel dubbio, però, basta tirare in ballo la CIA. In fondo, l’America non è il paese delle strane coincidenze?

Che poi, che belli i tempi in cui noi tenevamo testa all’America, vedi Craxi a Sigonella. Ma… cosa è accaduto esattamente a Sigonella?

Bonus track ?!?!!!!

Infine, Paolo ci ha regalato anche una bella bibliografia sul tema, voilà:

Menti sospettose. Perché siamo tutti complottisti – di Rob Brotherton, Bollati Boringhieri
Loro. I padroni segreti del mondo – di Jon Ronson, Fazi Editore
Almanacco Guanda. Il complotto. Teoria, pratica, invenzione – di R. Polese, Guanda
The Paranoid Style in American Politics – di Richard Hofstadter e Sean Wilentz, Vintage Books

Alice Avallone (Asti, 1984) insegna alla Scuola Holden e fa ricerca con l’etnografia digitale per le aziende. Da anni, infatti, unisce scienze sociali e ricerca in Rete per comprendere le relazioni umane online: codici, comportamenti, linguaggi. In passato ha scritto una guida di viaggio con la rivista Nuok (Bur), il manuale Strategia Digitale (Apogeo), e ha curato il libro Come diventare scrittore di viaggio (Lonely Planet). Per Franco Cesati Editore ha pubblicato il saggio People Watching in Rete. Ricercare, osservare, descrivere con l’etnografia digitale e il manuale di scrittura per il turismo Immaginari per viaggiatori. A inizio 2021 è tornata in libreria con #Datastories. Seguire le impronte umane sul digitale per la collana Tracce di Hoepli.

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