Dopo aver studiato a fondo il Catalogo IKEA 2020 italiano, l’abbiamo messo a confronto con quello di Francia (204 pag), Giappone (196 pag), Stati Uniti (288 pagine come quello italiano), Emirati Arabi (284 pag) , Svezia (200 pag) e Canada (284 pag). Ecco cosa abbiamo scoperto.
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1. Le sfumature delle traduzioni
In più punti dei cataloghi le sfumature sono sottili, ma importanti.
In Italia si è preferito un titolo più armonioso, negli altri paesi uno più netto.

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2. I colori delle cucine
In tutti i paesi la cucina della prima casa è nera. Solo in Giappone è bianca.

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3. I diversi accessori
In tutti i paesi ci sono lampadine e aggeggi tecnologici, tranne che Giappone ed Emirati che presenta lanterne e candele.

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4. La zona soggiorno
Ancora una volta, se la maggior parte dei paesi propone un soggiorno scuro per la famiglia multigenerazionale, in Giappone (e anche in Svezia, in realtà) è bianco.


5. Le differenze sostanziali
Negli Stati Uniti e negli Emirati Arabi mostrano la nonna che prende posto nel divano del soggiorno. Negli altri paesi, Italia inclusa, assolutamente no.

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6. La presenza felina
L’immagine di apertura con il gatto c’è… tranne che in GIappone.


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7. Il cibo proposto
In Giappone c’è una bevanda alla pera e zenzero, negli Emirati e in Canada olio e aceto con colori discutibili, in Italia il tè alla menta.



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8. Il cambio dei modelli
Non solo del letto, ma anche delle persone.


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9. Usi differenti
Cambiano le scarpe e cambia l’utilizzo: negli Emirati i tappetini sono inseriti nella zona giorno, in Francia nella cameretta dei bambini.


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10. E nel mentre in loco…
Negli Emirati c’è una torta farcita e glassata, in Italia l’impasto è al cioccolato ed è spolverata con cacao.


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Alice Avallone (Asti, 1984) insegna alla Scuola Holden e fa ricerca con l’etnografia digitale per le aziende. Da anni, infatti, unisce scienze sociali e ricerca in Rete per comprendere le relazioni umane online: codici, comportamenti, linguaggi. In passato ha scritto una guida di viaggio con la rivista Nuok (Bur), il manuale Strategia Digitale (Apogeo), e ha curato il libro Come diventare scrittore di viaggio (Lonely Planet). Per Franco Cesati Editore ha pubblicato il saggio People Watching in Rete. Ricercare, osservare, descrivere con l’etnografia digitale e il manuale di scrittura per il turismo Immaginari per viaggiatori. A inizio 2021 è tornata in libreria con #Datastories. Seguire le impronte umane sul digitale per la collana Tracce di Hoepli.