Capire la Generazione Alpha, tra nuova sensibilità e giochi smart

Mentre noi delle generazioni passate cerchiamo di trovare un equilibrio nell’incertezza del Covid-19, la Generazione Alpha sta crescendo adattandosi con più rapidità e meno preoccupazioni per via della loro giovanissima età. Ma al di là dell’emergenza sanitaria, dal 2010 a oggi ci sono stati alcuni cambiamenti che avranno un certo impatto anche sui più piccoli: l’incredibile espansione del digitale nel quotidiano, l’ansia generalizzata per certe politiche sovraniste, l’aumento della coscienza del benessere e della salute, l’ascesa delle grandi proteste legate a tensioni sociali, culturali e ambientali.

Parecchi sociologi si aspettano una nuova generazione più ricca, più istruita e più tecnologizzata, ma è ancora presto per fare raffronti. Sicuramente, è una generazione che sta vivendo dimensioni e dinamiche familiari diverse da quelle tradizionali e che è cresciuta da genitori più consapevoli. Anche se non sappiamo esattamente come influirà questo 2020 sugli Alpha (anche di riflesso rispetto le finanze dei genitori), possiamo guardare alle guerre e alle depressioni del passato, e a come i bambini abbiano dimostrato una maggiore forza d’animo e resilienza. Sta succedendo anche adesso, che tutto il loro mondo è stato completamente riformulato dopo pochi anni dalla nascita. A preoccupare, è soprattutto il divario digitale, che ha limitato (e in parte sta ancora limitando) l’accesso di alcuni bambini alla didattica, ai giochi e alle opportunità di socializzazione.

L’istinto digitale

Nati soprattutto da genitori Millennial, che hanno imparato a utilizzare la tecnologia come uno strumento soprattutto lavorativo, gli Alpha sono stati immersi nel mondo digitale dalla nascita. Le loro vite online e fisiche sono profondamente intrecciate. In fondo, molti di loro stanno crescendo circodanti da dispositivi baby tech e sono sottoposti alla condivisione sui social media della loro quotidianità. Avendo nel cassetto parecchi giochi intelligenti, la tecnologia non solo plasma i momenti ricreativi ma interpreta anche un ruolo chiave nel loro sviluppo comportamentale, influenzandole loro capacità linguistiche e sociali.

La Generazione Alpha è istintivamente digitale e non stupisce che sappia navigare su un touchscreen prima ancora di saper leggere. Se fratelli e sorelle maggiori della Generazione Z hanno iniziato a esprimersi online dalla pre-adolescenza, gli Alpha saranno i primi bambini a proprio agio con la tecnologia dalla nascita. A rimanere ancora non chiaro è quello che sarà il rapporto con la privacy, perché molti small data filtrano dai profili dei genitori senza che i bambini ne abbiano consapevolezza o che possano darne il consenso. Uno dei possibili effetti potrebbe essere una ricerca di maggiore indipendenza dalla sorveglianza dei genitori man mano che crescono.

I genitori oggi più che della privacy, sembrano maggiormente preoccupati del ruolo della tecnologia nel vite dei bambini. Il tempo sullo schermo, ad esempio, è una delle principali fonti di ansia per molte mamme e papà e come genitori, che preferiscono incoraggiare un bilanciamento tra elementi offline e online durante il gioco. I videogiochi e il gioco all’aperto sono spesso percepiti come attività separate e contrastanti, ma la realtà aumentata può essere una chiave per unire i due mondi. Aggiungendo valore a più di 3.600 parchi giochi con la AR, il progetto Biba ad esempio incoraggia i bambini a esplorare lo spazio aperto con la tecnologia. Purtroppo in Italia non è ancora attivo, ma è un’idea con potenziale.

Gli assistenti vocali, intanto, interagiscono con i più piccoli dando informazioni, raccontando barzellette e leggendo le fiabe prima di dormire, influenzando notevolmente lo sviluppo del linguaggio, la capacità di conversazione e la fiducia nella tecnologia.

I giocattoli intelligenti

Come è facile intuire, è proprio il gioco a essere fondamentale nello sviluppo creativo e sociale degli Alpha, aiutandoli a far proprie competenze di cui avranno bisogno in futuro. Anche prima della pandemia, molti genitori stavano cercando modi educativi da integrare al momento di gioco. Cubetto, ad esempio, è un robottino di legno dal cuore in Arduino che insegna ai bimbi a programmare in modo molto semplice e intuitivo. Osmo, invece, unisce l’attività sull’iPad con la manipolazione di oggetti fisici sul tavolo. E ancora, Dash risponde ai comandi vocali, riconosce gli oggetti, adora ballare e si muove in piena autonomia grazie alle sue ruote. Per di più, è scomponibile, permettendo ai bambini di inventare svariate modalità di interazione con questa tecnologia.

La Fabbrica delle Storie, nata dalla startup francese Lunii, per intercettare il bisogno di nuovi stimoli per l’apprendimento dei più piccoli, in collaborazione con Hello Maestro ha creato Le avventure di Lisa e Leo alla scoperta dei 5 sensi. Si tratta di vere e proprie storie da ascoltare e con cui interagire attraverso un giocattolo innovativo senza onde e schermi che permette ai bambini di comporre diverse trame scegliendo il personaggio, l’ambientazione e gli altri elementi caratteristici delle fiabe. Qui i due protagonisti Lisa e Leo intraprenderanno uno straordinario viaggio nel corpo umano alla scoperta dei cinque sensi, guidati da Maestro, il più famoso tra gli scienziati barbuti.

L’influenza sugli acquisti

Avendo meno di 10 anni, gli Alpha non stanno ancora spendendo direttamente, ma stanno influenzando gli acquisti dei loro genitori perché più coinvolti nel processo decisionale rispetto alle generazioni precedenti. C’è chi, proprio grazie ai profili di mamme e papà, è diventato anche un kidfluencer, un altro fenomeno da non sottovalutare.

Oltre che cercare un servizio personalizzato, è probabile che gli Alpha si aspetteranno anche un accesso immediato a ciò che desiderano. Soddisfare le aspettative di questo neo gruppo di consumatori significherà incorporare elementi offline all’online per impostare un’esperienza continuativa, oltre che creare touchpoint multipiattaforma per avere la loro attenzione.

Inoltre, gli Alpha saranno pienamente consapevoli delle disuguaglianze sociali intorno a loro, e questo potrebbe sollecitare una maggiore attenzione alla salvaguardia delle loro finanze. Potrebbero utilizzare il loro stesso potere di acquisto come strumento di attivismo.

Il tema del benessere

La minaccia fisica dell’emergenza sanitaria potrebbe generare un impatto psicologico sugli atteggiamenti degli Alpha verso il tema del benessere. Pensiamo alla routine di lavaggio delle mani all’indossare le mascherine sul viso: i più piccoli hanno già interiorizzato alcune abitudini nei loro scenari di gioco. È proprio questo che fa pensare che la Generazione Alpha possa dimostrare un maggiore interesse per la propria salute.

L’incremento di servizi di telemedicina soddisferà il desiderio degli Alpha per la personalizzazione e l’accessibilità ai servizi, permettendo loro di accedere a consulenze su misura. Al contempo, i genitori si affidano ai media digitali per affrontare i problemi di oggi. La serie A Kids Book About, ad esempio, sta aiutando i genitori ad affrontare con i propri figli argomenti come il razzismo, il sessismo e le malattie mentali.

Essendo cresciuti in un momento di grande ansia generale, il benessere emotivo degli Alpha sarà al centro del discorso culturale di questa generazione, dando forma a una società per più focalizzata sui sentimenti e sulle emozioni. È possibile che le questioni relative alla salute saranno affrontata in modo olistico, dando la stessa importanza a mente e corpo.

La nuova dimensione

Infine, vale la pena fare un passaggio su come la nuova generazione cercherà di sfidare le norme antiquate collettive come mai prima d’ora, sul solco tracciato dai fratelli maggiori Z, alla ricerca di una società veramente inclusiva e diversificata. Intolleranze, ingiustizie e discriminazioni in questi anni si stanno manifestando su un palcoscenico globale anche grazie alla rapidità dei social media. Esserne indifferenti è impossibile.

Tutto è globale per gli Alpha.

Alice Avallone (Asti, 1984) insegna alla Scuola Holden e fa ricerca con l’etnografia digitale per le aziende. Da anni, infatti, unisce scienze sociali e ricerca in Rete per comprendere le relazioni umane online: codici, comportamenti, linguaggi. In passato ha scritto una guida di viaggio con la rivista Nuok (Bur), il manuale Strategia Digitale (Apogeo), e ha curato il libro Come diventare scrittore di viaggio (Lonely Planet). Per Franco Cesati Editore ha pubblicato il saggio People Watching in Rete. Ricercare, osservare, descrivere con l’etnografia digitale e il manuale di scrittura per il turismo Immaginari per viaggiatori. A inizio 2021 è tornata in libreria con #Datastories. Seguire le impronte umane sul digitale per la collana Tracce di Hoepli.

Total
0
Shares
Previous Article

70 anni di cataloghi IKEA: come è cambiato lo spazio dei bimbi

Next Article

Naming e visual identity: le chiavi del successo in Rete

Related Posts