“A Torino in ambienti bancari ancora credono in #Guardiola”
Vangelo secondo Luca (Momblano).
Luca Fausto Momblano, classe 1975, è di Torino e di mestiere fa il giornalista sportivo. Per anni è stato opinionista tecnico a Juventus Channel, nel mentre ha scritto un romanzo, e oggi è un volto televisivo su reti minori – TeleLombardia, Antenna, TopCalcio24. Fa parte di quella generazione calciofila forgiata dal Mundial 1982 ed è cresciuto professionalmente sui campi di provincia, tra settore giovanile e movimento dilettantistico FIGC. Ma il suo vero talento, pare, riguarda la narrazione del dietro le quinte. Già, perché la Rete riconosce a Momblano la capacità di predire il futuro: è considerato il primo ad aver detto che Neymar sarebbe andato al Paris Saint-Germain e – soprattutto – che Ronaldo avrebbe raggiunto la Juventus quando tutti credevano fosse fantascienza. Dunque, santone o ciarlatano?

Da qualche settimana su Twitter Momblano è tornato in auge, grazie al pronostico sul prossimo allenatore della Juventus: Josep Guardiola. Già, perché una volta archiviato Allegri, il toto scommesse sul successore ha infiammato gli animi digitali (e fatto dondolare in rialzo la borsa). Se vi siete persi le puntate precedenti, questo articolo vi restituirà uno storico.

A mettere benzina sul fuoco ci ha poi pensato il giornalista dell’AGI Gabriele Fazio che il 23 maggio se ne esce con un articolo fuori dal coro: Guardiola alla Juve per 24 milioni l’anno, il 4 giugno si firma l’accordo. In realtà, siamo a metà mese e dello spagnolo non c’è traccia. I bianconeri, ad ogni modo, continuano ad avere fede e attendono.

E parliamo di fede non a caso, perché le voci giornalistiche sull’arrivo di Guardiola sono flebili rispetto a quelle su Sarri. Paolo Paganini di RaiSport e Luca Scarcella de La Stampa sono due dei pochi a essersi sbilanciati, rinforzati da una voce oltreoceano – quella di Ale Vaughn – una giornalista che scrive di politica americana (ma non di sport). I tifosi juventini vogliono credere a loro: il nome di Sarri è solo un’arma di distrazione di massa.

Ma torniamo a Momblano. Quando scrive per Sport Mediaset, non si espone, diventa aziendalista; quando invece torna sul suo profilo Twitter, dà il meglio di sé con frasi enigmatiche, rebus e immagini da decifrare. Un po’ futurologo, un po’ intrattenitore per la bellezza di 48.900 follower.

Prendiamo come esempio l’immagine qui sopra: in meno di 10 ore ha sollevato 580 commenti, con le più disparate (o forse, disperate) interpretazioni. Closer come “siamo vicini a Guardiola”? Oppure game over come per Baggio che sbaglia rigore nel 1994? Baggio raffigura la sconfitta Italiana (Sarri) ai calci di rigore, o è evocato in quanto ex compagno di Guardiola al Brescia? O forse, come suggerisce qualcun altro, “Momblano è Baggio. Solo nella sconfitta. Sullo sfondo gli altri (giornalisti) esultano.”

Sul profilo di Momblano troverete decine e decine di indovinelli. A volte obiettivamente oscuri (come quando ha pubblicato un riferimento a Purple Rain di Prince, o di quella volta che ha condiviso un’immagine su The Haçienda) ma, diceva Marx, la religione è l’oppio dei popoli. E così che su Twitter nasce cla religione monoteista del Momblanismo. C’è chi scrive infatti tweet come: “ma Momblano è su un piano diverso ormai, ha dato il là a una nuova religione, il Momblanismo…. ci si può credere anche se non è vero”.

Un profeta che riceve sempre parecchie risposte.


A uno sguardo esterno, i tifosi juventini sembrano un folto gruppo di ragazzini alle prese con una caccia al tesoro digitale unica nel suo genere. E una cosa è certa: “dal carro Momblano non si scende”.
